Calderisi: Il logo Monti può comparire solo su una lista Monti

La nota del deputato del Pdl

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"Monti, Casini, Fini e Montezemolo sono evidentemente liberi di presentare una coalizione di liste anziché un’unica lista. Come tale scelta possa rappresentare un dato di rinnovamento saranno gli elettori a giudicarlo. Quello che però non può essere consentito è la violazione della legge elettorale, con espedienti volti a riverniciare di fresco logore insegne di partito e a mascherare la realtà che è, appunto, quella di una sommatoria di liste diverse (peraltro tutte rigorosamente personali)". Lo ha dichiarato, in una nota, Peppino Calderisi deputato del Pdl.

"Il testo unico DPR n. 361/’57 obbliga le liste che si collegano in coalizione per cercare di conseguire il premio di maggioranza a depositare lo stesso programma e l’indicazione dello stesso capo della coalizione (art. 14-bis), ma obbliga altresì tutte le liste, anche quelle coalizzate, ad utilizzare contrassegni diversi, non confondibili tra loro e che pertanto non possono avere in comune lo stesso logo, neppure ’singoli dati grafici’ o ’espressioni letterali’, o ’parole o effigi costituenti elementi di qualificazione degli orientamenti o finalità politiche connesse al partito o alla forza politica di riferimento, anche se in diversa composizione o rappresentazione grafica’ (art. 14, commi terzo e quarto del medesimo testo unico).

Tanto nel 2006 che nel 2008 tutte le liste, anche quelle coalizzate, hanno rispettato queste norme di legge, con il rigoroso controllo del ministero dell’Interno. L’applicazione dell’art. 14 in questo senso - ha osservato Calderisi - non ha conosciuto eccezioni neppure in precedenza, con il Mattarellum. Gli stessi nomi di Prodi, Rutelli e Berlusconi sono stati inseriti all’interno di un solo contrassegno. Oltre al rischio di confondibilità, la legge  vuole evitare anche il rischio di annullamento dei voti espressi dagli elettori che appongono più segni su più contrassegni recanti la stessa dicitura: in questi casi il voto non potrebbe essere attribuito ad alcuna lista. Non si possono svolgere le elezioni con il rischio di gravi contestazioni della regolarità delle votazioni. In base alle norme vigenti  è di tutta evidenza che le diverse liste della coalizione Monti non possono avere, a pena di nullità, contrassegni recanti la stessa dicitura ’Con Monti per l’Italia’ o altra analoga. Questo logo può comparire su un solo contrassegno al Senato e un solo contrassegno alla Camera. Casini e Fini devono rinunciare a trucchi e furbizie escogitati per cercare di rendere presentabili liste composte, per lo più, da campioni di statalismo e spesa pubblica. Ci auguriamo che il ministro Cancellieri vigili sul rispetto della legge e non cada in un macroscopico conflitto di interessi (come già accaduto con il decreto legge sulle firme che recava una spudorata norma ’ad listam’, introdotta dal governo all’ultimo momento per favorire la sola Udc, e che il Parlamento ha giustamente cassato con la legge di conversione)".

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