Comi: 30 mila giovani donne rischiano il posto con le aste balneari

La nota della europarlamentare del Pdl

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“Il prossimo governo dovrà risolvere definitivamente la questione balneari che è stata solo posticipata. Con la proroga della scadenza delle concessioni demaniali balneari dal 2015 al 2020, prevista dal decreto Sviluppo approvato lo scorso dicembre, si è trovata una soluzione tampone, che tra l’altro non garantisce il nostro Paese dall’eventualità di pagare sanzioni in violazione alla direttiva Bolkestein. Il prossimo esecutivo apra allora un Tavolo di confronto con l’Europa per trovare un accordo. Condivido pertanto le preoccupazioni e le battaglie della categoria che chiede una soluzione che non penalizzi una categoria che vede impiegate 60 mila donne, di cui 30 mila sono giovani, e che rischiano di perdere il posto se le concessioni andranno all’asta. Sono vicina in particolare a quelle donne e madri ligure che hanno costituito il blog Donne D’A’-Mare (http://donnedamare.wordpress.com) a sostegno e in difesa delle imprese balneari”.

Lo ha affermato l’europarlamentare del Pdl, Lara Comi, che ha osservato:
“Da più parti si sottolinea la necessità di aumentare il lavoro femminile e favorire l’imprenditoria ‘in rosa’ per rilanciare la crescita. La stessa agenda Monti lo sostiene, ricordando che il Trattato di Lisbona ha come obiettivo un’occupazione femminile al 60% e che se raggiungessimo quel dato l’Italia aumenterebbe il Pil del 7%, secondo una stima della Banca d’Italia. Non si capisce pertanto perché si debbano penalizzare le 60 mila donne impiegate nel settore balneare che rischiano, per effetto delle aste, di perdere l’occupazione. Della serie, predicare bene e razzolare male.
Liberalizzare significa aprire nuovi posti di lavoro e non annullare quelli che ci sono. Tanto più che i dati odierni sono drammatici con i disoccupati oltre l’undici per cento e i giovani oltre il 37%.  Da tempo seguo il problema dei balneari avendolo sollevato io stessa in Europa, dove ho fondato  un Gruppo di lavoro al Parlamento Europeo denominato ‘On the beach’. Continuerò pertanto a impegnarmi per sollecitare una soluzione definitiva a tutela delle Pmi italiane”.

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