Ungheria. Un Paese libero: Online il nuovo pamphlet della fondazione di Scajola

Claudio Scajola

“Ungheria. Un Paese libero” è il titolo del pamphlet pubblicato dalla fondazione Cristoforo Colombo per le libertà, presieduta da Claudio Scajola, e scaricabile dal sito internet della rivista Caravella all’indirizzo www.caravella.eu.

Il documento della fondazione Colombo – curato dal direttore di Caravella, Andrea Camaiora – affronta tutte le principali critiche che negli ultimi mesi sono state opposte al governo di centro destra guidato da Viktor Orban: dalle accuse di autoritarismo per la modifica della Costituzione alle leggi in difesa delle vita e della famiglia, dalle norme sulla magistratura a quelle che toccano la Banca centrale di Budapest.

Lo studio della fondazione di Claudio Scajola esamina articolo dopo articolo la contestata nuova Costituzione che ha dal primo gennaio 2012 sostituisce quella di impianto stalinista entrata in vigore nel lontano 1949 e non manca di criticare alcune prese di posizione eccellenti come quella dell’intellettuale francese Bernard‐Henri Lévy.

Il dossier firmato da Andrea Camaiora ricorda tra l’altro che ‘Quando il primo governo Orban perse le elezioni generali nel 2002, i parametri macroeconomici ungheresi erano vicini ad adempiere ai criteri di Maastricht e l’introduzione dell’euro sembrava un obiettivo realistico. In particolare, il debito pubblico era sostenibile perché assestato al 53 per cento del PIL. I successivi governi socialisti‐liberali hanno dilapidato questo patrimonio e accumulato disavanzo e debito durante gli anni della crescita al punto che l’Ungheria – che ha poi aderito alla UE nel maggio 2004 ‐ è l’unico Stato membro di essere stato sotto procedura di disavanzo eccessivo. Quando l’attuale governo è entrato in carica nel maggio 2010, il debito pubblico era nel frattempo salito dal citato 53 a oltre l’80 per cento del PIL’.

Il pamphlet riporta poi una serie di prese di posizione di intellettuali italiani che si sono schierati dalla parte di Orban, che ricopre anche il ruolo di vice presidente del partito popolare europeo: sono citati tra gli altri Luigi Amicone, Giuliano Ferrara, Gennaro Malgieri a Camillo Langone.

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