Sbai: Giustizia è fatta. Sanaa Dafani, confermata la condanna del padre a 30 anni
Conferma in Cassazione della condanna a 30 anni del padre della giovane marocchina

“Confermata la condanna a 30 anni con il pagamento delle spese processuali. Sanaa Dafani, ragazza della seconda generazione, decapitata dal padre nel 2009 perché voleva essere libera, ha avuto giustizia. Non c’è più appello a cui l’odiosa attenuante culturale possa fare ricorso. Non c’è vittoria ma solo giustizia, finalmente definitiva e totale. Ho fiducia nella giustizia, ne ho sempre avuta e non sono rimasta delusa. Un plauso sentito va al Pm e ai giudici, che hanno saputo e voluto capire la vicenda non solo nella sua particolarità, ma soprattutto in relazione a quanto essa incide sull’andamento della nostra società”.
Così si è espressa la parlamentare del Pdl, Souad Sbai, commentando la conferma in Cassazione della condanna a 30 anni del padre della giovane marocchina Sanaa Dafani.
“Un grazie sentito all’avvocato dell’Acmid, presentatasi parte civile, Loredana Gemelli, il cui impegno è stato costante, alle Pari Opportunità, parte civile per volontà dell’ex Ministro Carfagna e alla Regione. La giustizia arriva però in un clima di profonda tristezza, dato dall’assenza inspiegabile e ingiustificabile di tutti i familiari di Sanaa. Ecco che finito questo processo a breve se ne aprirà un altro, quello per Rachida Radi, uccisa, come Sanaa, perché voleva essere libera. Stavolta non solo di vivere serena ma anche di abbracciare un altro credo. Da viva non abbiamo potuto aiutarla, ma da morta, come per tutte le altre, ci saremo fino all’ultimo, per chiedere giustizia e durezza della pena per l’estremismo, che deve capire che la libertà religiosa in Italia è un diritto”.