Alfano: Pronti per una nuova offerta politica

Il segretario politico del Pdl intervistato dalla trasmissione di Canale 5 ''La telefonata''

ALFANO PRIMO PIANO 2 CONFERENZA STAMPA 14-03-2012

"Confermo che in tempi rapidi, non appena la polvere di queste elezioni si sarà depositata, nei prossimi giorni, annunceremo una novità. Intendiamo dare una nuova offerta politica ai moderati e stiamo costruendo un percorso che si accettabile anche da altri soggetti in campo. Ci sarà un segno di novità nei gruppi dirigenti ma non per un nuovismo vacuo".

Lo ha affermato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, intervistato dalla trasmissione di Canale 5 ’La telefonata’.
"Il successo di Grillo alle amministrative è un sintomo di malessere di chi non ritiene che in Italia ci sia una proposta politica idonea al governo del Paese e si rifugia così sul comico.
La sua crescita o la sua decrescita dipende da come i partiti tradizionali saranno in grado di rispondere ai bisogni di trasparenza e di efficienza nel rapporto con i cittadini.” 

Quanto al Pdl, Alfano ha spiegato che la sua sconfitta elettorale "ha varie motivazioni. Ho sempre considerato da mesi queste amministrative i titoli di coda di un film che andava a finire. Un film svolto in un tempo politico sospeso. Poi noi abbiamo pagato un dazio molto alto, oltre che per il sostegno al governo, alle frammentazione locale. Ma non sono d’accordo con le molte analisi apocalittiche fatte. Non è così. Tra sconfitta e scomparsa ce ne passa.

Già nel 2005 le elezioni regionali portarono 15 regioni alla sinistra e solo 2 al centrodestra. Ma poi alle elezioni politiche del 2006 quasi pareggiammo con Prodi. Questo non attenua le difficoltà ma serve per dire che non è vero che siamo scomparsi. Ieri abbiamo vinto 26 ballottaggi e siamo presenti. Dove poi i voti erano contabili, con lista Pdl, siamo stati il primo partito dovunque. L’altra variabile da considerare sono gli astenuti. La forte astensione ha fatto sì che avessimo difficoltà  con cittadini che però hanno apertamente dichiarato di non votare in alternativa a sinistra.

 

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