Sbai: Certezza della pena per il reato di violenza sessuale

La nota della parlamentare del Pdl

sbai

“Ho presentato un’interrogazione ai Ministri della Giustizia e delle Pari Opportunità relativamente alla sentenza di condanna a due anni e otto mesi per il romeno che violentò una giovane a Roma, nella metro, nel marzo scorso. E’ ora di mobilitarsi e sollevare veramente il problema della certezza delle pene relativamente alla violenza sessuale. Non è accettabile che la vita di una donna, in Italia, non valga nemmeno la previsione minima del codice penale".
 
Così si è espressa Souad Sbai, deputato del Pdl, commentando la vicenda della condanna a soli due anni e otto mesi del cittadino romeno Florin Veltan, autore dello stupro di una giovane nei locali della Metro Eur-Magliana a Roma e dell’assoluzione dell’altro uomo presente allo stupro. "L’articolo de Il Messaggero che riporta la cronaca della sentenza e l’intervento di Luca Casciani a RadioTiRicordi che ha denunciato lo sconcerto dell’opinione pubblica sulla vicenda, altro non fanno se non rendere chiaro che la normativa sui casi di violenza sessuale va rispettata, senza attenuanti né culturali né di altro genere. E chi compie reati sessuali, dopo la condanna, va rispedito a casa. Ricordo che in Italia, ex art. 609 bis C.P. ’chiunque con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni’. Da lì non si dovrebbe mai prescindere per rendere giustizia a colei cui è stata strappata con la forza la propria anima. Nessuna pena potrà mai ricompensare del dolore e della devastazione interna di uno stupro ma chi osa toccare una donna deve pagare senza sconti, altrimenti la convinzione che tutto sia lecito è dietro l’angolo. Nessuna polemica con chi ha emesso la sentenza ma è ormai lampante che se la bilancia dei premi e delle punizioni non viene riequilibrata, la vita di una donna in Italia rischia di divenire definitivamente carne da macello".

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