Berlusconi: Stop al finanziamento pubblico ai partiti

Il Presidente risponde al popolo di ForzaSilvio

Silvio Berlusconi

1. Da Mario Raschini - Caro Presidente la Mia impresa fa parte delle centinaia di migliaia di imprese che hanno chiuso e continuano a chiudere, dopo la grande bevuta delle barzellette "Equità" e "Cresci Italia" del governo Monti che Voi avete sostenuto per far massacrare finanziariamente noi Italiani. Detto questo non contate sul mio voto alle prossime elezioni.

Silvio Berlusconi - Caro Raschini, comprendo  il suo stato d’animo. Ho sempre mantenuto contatti con imprenditori grandi e piccoli e tutti mi hanno confermato le enormi difficoltà a operare di quest’ultimo anno. 
Abbiamo scelto di sostenere la nascita del governo Monti per senso di responsabilità e per un patto: il governo tecnico, forte di una maggioranza parlamentare mai vista nella storia, avrebbe completato le riforme – in primo luogo quella della Costituzione, per dare reali strumenti di azione al governo - che noi avevamo avviato e che l’ostilità preconcetta della sinistra e il poco coraggio degli alleati avevano impedito di terminare.
Per questo, specie nei primi sei mesi, abbiamo votato provvedimenti che non condividevamo. Siamo riusciti a modificarli riuscendo a limitare i danni per le famiglie e le imprese: abbiamo ottenuto la riduzione dell’Imu di 50 euro per figlio o l’estensione dell’Iva di cassa alle imprese con fatturato fino a due milioni di euro (il 97% delle aziende italiane). Questa misura è in vigore dal primo dicembre e darà ossigeno a moltissime imprese. 
Non abbiamo potuto impedire il diluvio di tasse e di scelte sbagliate che hanno colpito tante aziende come la sua. Potevamo forse opporci più duramente? Forse. In noi ha prevalso sempre il senso di responsabilità e la fiducia in Monti.

I fatti ci hanno smentito. Monti ha distrutto l’economia reale e non ha fatto le riforme promesse. Le sue scelte di questi giorni hanno svelato il suo vero volto e chiarito finalmente la portata del piano ordito contro di noi.
Di questo piano le prime vittime sono state le persone come lei. Mi consenta di dirle che se lei ora ci toglie la sua fiducia, fa il gioco della sinistra ma soprattutto fa il gioco proprio di quel governo che l’ha costretta a chiudere. Oltre al danno, la beffa. Non dia loro questa soddisfazione!


2. Da Sabina Ferrara - Il governo Monti, mi ha distrutta, mi ha tolto la serenità. Sono un funzionario quadro licenziato e messo in mobilità in deroga!!!! Un incubo che dura da sei mesi e non riesco malgrado il grande impegno a trovare una nuova occupazione. Le aziende sono ermetiche non offrono opportunità! Ho una grande paura

Silvio Berlusconi - Paura, scoraggiamento e sfiducia sono i risultati di un anno di governo tecnico. Noi vogliamo proprio ridare fiducia agli italiani, far ripartire l’economia, rendere conveniente creare nuovi posti di lavoro per i giovani e per chi, come lei, gentile signora Ferrara, ha perso il posto di lavoro. 
Per questo proponiamo alcune misure a costo zero, perché non incidono sulla situazione esistente, ma redditizie per la capacità di ridare fiducia agli imprenditori, cioè a chi crea nuovi posti di lavoro. 
Il nostro progetto prevede una riduzione di imposte 
sul lavoro e agevolazioni fiscali per favorire la nascita di imprese innovative.  Questo è solo l’inizio di un pacchetto di iniziative che stiamo predisponendo per ridare fiducia a chi fa impresa e così creare nuovi posti di lavoro.


3. Da Giuseppe Intorre - chiedo scusa, domando da profano: per quale motivo, visto che ha lavorato così male, fino all’altro ieri voleva Monti a capo della sua coalizione?

Silvio Berlusconi: Io non giudico la persona Mario Monti, giudico l’operato del governo dei tecnici e lo valuto a partire da tre aspetti: i dati economici oggettivi sono tutti negativi per gli italiani; l’enorme diffusione nel cuore dei cittadini di tristezza, sfiducia e pessimismo, sentimenti con i quali nessuno ha mai costruito nulla di buono; il fallimento del patto riformatore fondativo del governo: nonostante una maggioranza senza precedenti, il governo tecnico non ha saputo fare le grandi riforme - istituzioni, giustizia, costi della politica - per completare le quali avevamo appoggiato la sua nascita.
Ho chiesto a Monti di essere il federatore dei moderati italiani perché ho da sempre chiaro che i moderati sono la maggioranza in Italia e solo se si dividono fanno vincere la sinistra. 
Per questo dal 1994 ho lavorato per mettere insieme tutte le forze alternative alla sinistra. 
Per cercare di ricomporre l’unità dei moderati, nell’ultimo anno ho fatto tre passi indietro: dal governo, dal Popolo della Libertà, dalla prima linea della politica. Speravo che altri sedicenti moderati si unissero a noi. Così non è stato.
Ho voluto fare un ultimo tentativo, invitando il senatore a vita Mario Monti. L’ho fatto sapendo di fare un gesto indigesto alla maggioranza dei miei elettori: tuttavia lo reputavo necessario per aumentare le possibilità di battere la sinistra, ricomponendo l’unità completa dei moderati.
Oggi Monti ha scelto di dividere la sua strada dalla mia. Così è diventato di fatto un alleato della sinistra: ora indiretto, perché divide il fronte moderato; dopo le elezioni, nei suoi piani, prevede una esplicita alleanza con la sinistra. Moltiplicheremo il nostro impegno per evitare la vittoria di Bersani e Vendola, che renderebbe ancora più drammatica la già difficile situazione delle famiglie italiane e renderebbe permanente la recessione.
 

4. Da Roberto Mantini -  Caro Presidente, la scelta di persone oneste e competenti è fondamentale ma il problema di fondo rimane la riduzione drastica del finanziamento pubblico ai partiti. Abbia il coraggio di sostenere credibilmente in campagna elettorale questo principio. Dia la Sua parola che il primo atto del Suo governo riguarderà Imu e costo della politica: vincerà!

Silvio Berlusconi - Caro Mantini, il mio governo aveva già iniziato una azione potente di riduzione dei costi della politica, per esempio riducendo del 20% in media gli emolumenti dei parlamentari, del 20% i consiglieri comunali, provinciali e relativi assessori, del 10% le auto blu, mettendo un tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici. Nello scorso luglio abbiamo votato il dimezzamento del finanziamento pubblico.
Nel “Patto del Parlamentare” che faremo firmare ai nostri candidati e che presenteremo compiutamente nei prossimi giorni ho già detto che candideremo solo chi garantisce di votare la riforma della Costituzione con il dimezzamento del numero dei parlamentari e il dimezzamento del loro stipendio.
Aggiungo al Patto altri due punti: 1. L’impegno sul proprio onore a non tradire il mandato avuto dagli elettori, dimettendosi piuttosto da parlamentare. Il cattivo esempio di Fini e dei suoi non si deve più ripetere.
2. L’impegno a votare l’abolizione totale del finanziamento pubblico dei partiti. Abolire il finanziamento pubblico è una scelta tre volte giusta. In primo luogo, per dare l’esempio in questo tempo di crisi. In secondo luogo, perché non è liberale costringere tutti a finanziare anche le opinioni che non condividono. In terzo luogo, perché esiste la possibilità di introdurre sistemi di incoraggiamento fiscale alle donazioni e al finanziamento privato, accompagnati da una rigorosa legge sulle lobby, e da più stringenti norme sulla trasparenza. 
Solo così, non pesando più del tutto sul bilancio pubblico ma sforzandosi di farsi apprezzare e sostenere, i partiti recupereranno la credibilità perduta presso i cittadini.


5. Da Nicola Mercurio - L’ultima volta che l’Italia si è lasciata sottomettere alle decisioni della Germania (1939) non ci è andata affatto bene.

Silvio Berlusconi - Lei è un po’ drastico, caro signor Mercurio. Usa un paradosso, come spesso faccio anch’io, per far capire un concetto fondamentale: a lei, come a me e alla maggioranza degli italiani, non piace l’Europa nella quale uno o due Paesi vogliono imporre agli altri la politica economica che più conviene ai loro interessi.
Purtroppo in questi anni di crisi non abbiamo visto lo spirito dei costituenti dell’Europa, che ebbero il coraggio di unirsi su ciò che li aveva divisi (carbone e acciaio) e da cui era nato il protezionismo, l’odio tra i popoli, l’inflazione, l’ascesa del nazismo e la guerra. Negli atti della Germania di questi anni non abbiamo visto lo spirito di Helmut Kohl. Al momento dell’unificazione tedesca, Kohl impose il cambio alla pari tra marco dell’Ovest e marco dell’Est. Non seguì i dettami della Bundesbank, non impose politiche economiche recessive, non commissariò i lander dell’Est. Se non avesse avuto questo coraggio, in che stato sarebbe oggi l’economia della ex DDR e dunque dell’intera Germania?
Questa è l’Europa che vogliamo: un’Europa davvero unita e solidale, non un’Europa in cui prevalga l’egoismo e il protezionismo! E vogliamo una Italia forte in Europa, che sappia difendere i suoi interessi nell’armonia europea. Lo abbiamo fatto nei nostri anni di governo. Lo faremo ancora: a me piace agire, non usare agende. Specie se i contenuti della agende le scrivono altri, fuori d’Italia.
 

6. Da Antonino Zimmardi -  Caro Presidente, Monti è sceso in campo come era prevedibile e subito la chiesa lo applaude. Perchè Lei non denuncia come farà la chiesa senza il PDL a contrastare i matrimoni gay per non parlare delle adozioni di bambini fra gay? La chiesa pensa davvero che basta un Monti, sanguisuga per eccellenza, a fermare Vendola? Cantiamogliele queste cose.

Silvio Berlusconi - Sono già stato rimproverato dal quotidiano “Avvenire” per aver detto di aver fatto molto per promuovere i valori della chiesa, perché ritengo siano i valori comuni a ogni persona e fondamento per la società.
Eppure è così. I fatti parlano da soli. Per di più il mio governo non ha mai proposto iniziative che minassero le fondamenta del diritto naturale e in particolare la famiglia, come prevista dall’articolo 29 della Costituzione, con gli annessi doveri tra coniugi e verso i figli. Quando vince la sinistra le cose cambiano. E’ sufficiente ricordare ciò che ha fatto Zapatero in Spagna, quanto sta facendo Hollande in Francia o quanto hanno tentato di fare in Italia autorevoli e riconosciuti esponenti del mondo cattolico quando sono stati al governo.
Siccome per me la libertà di pensiero e di espressione è sacra, ognuno può dire che appoggia chi vuole. Il bello della democrazia è però che ogni voto vale uno: io, come sempre, confido nella saggezza del nostro popolo cattolico, che sa distinguere bene le conseguenze negative di certe scelte avventate.
 

7. Da Gabriella Pacchoni -  Vorrei che qualcuno mi spiegasse meglio cosa fare per una campagna elettorale da casa.

Silvio Berlusconi -  Con le novità che abbiamo lanciato in questi giorni in www.forzasilvio.it, anche lei può scendere in campo, gentile signora Pacchioni. Usi gli strumenti, i contenuti e le indicazioni su come agire nei vari media che trova nel “Pannello Operativo” della campagna elettorale. Segua le indicazioni che riceve via posta elettronica e ci dica la sua come ha fatto in questi giorni commentando le notizie.Il Pannello Operativo serve a permetterle di contattare personalmente o via internet i suoi conoscenti e amici e di dire loro finalmente la verità. E se i suoi amici volessero coinvolgersi attivamente con la nostra campagna elettorale, li inviti a registrarsi in forzasilvio.it. Oggi siamo in più di 244.000, in quello che è il quartier generale operativo della campagna.
Anche se nessun mezzo come la televisione consente di raggiungere direttamente il maggior numero di persone possibile, solo internet consente di dare a ciascuno la possibilità di essere protagonista della campagna elettorale, comodamente da casa sua. Sfrutti questa possibilità e la diffonda. Grazie!

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