Berlusconi: Cambieremo Equitalia

I punti contenuti nella proposta del Presidente intervenuto al Lingotto di Torino

Silvio Berlusconi

"E ora vengo al tema generale che vi avevo promesso all’inizio. La questione del mostro chiamato Equitalia.

 
Noi diciamo sì alla lotta all’evasione, ma deve essere una lotta giusta e liberale. Per questo, serve una drastica revisione dei poteri di Equitalia. Vi dirò quindi le nostre 8 proposte per un fisco che non sia più nemico del contribuente.


Partiamo da un presupposto, che sottolineo subito a scanso di equivoci. La lotta all’evasione va fatta, in un Paese che ha troppa economia in nero. E infatti il mio Governo ha ottenuto grandissimi risultati sul recupero dell’evasione fiscale, raddoppiando i dati degli anni precedenti.
 

Però, non possiamo consentire che l’Italia si trasformi, come vorrebbero Monti e la sinistra, in un Stato di polizia fiscale con il terrore che anche il minimo errore possa comportare una misura coercitiva sproporzionata rispetto all’errore stesso. Un vero e proprio Far West fiscale!


Chi risente della situazione di difficoltà, chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese e si vede aggredito dal suo stesso Paese è il ceto medio; il piccolo imprenditore, l’artigiano, il commerciante, cioè la spina dorsale della nostra Italia, il motore trainante la nostra economia.

 
In queste settimane l’offensiva del fisco (Agenzia delle Entrate ed Equitalia) si è fatta asfissiante, e stime alla mano si calcola che almeno il 10% delle famiglie stia combattendo contro un nemico invisibile, ma incisivo nel modo di chiedere, chiamato “Stato”, che invia cartelle che seminano il panico.

 
Quando queste cartelle vengono notificate nelle nostre case, sappiamo già di dover pagare senza avere tante armi a disposizione per la difesa, nonostante spesso la cifra che ci viene contestata sia errata, e senza contare i numerosi casi di cartelle pazze.

 
Vogliamo parlare poi di tutte quelle persone, imprenditori in primis, che si vedono rifiutare mutui dalle banche perché scoprono, proprio grazie all’indagine bancaria, di avere ipoteche su immobili di proprietà? Siamo alla legittimazione dell’ipoteca subdola di Stato.

 
Non sono poche le piccole e medie imprese che a causa questo modo di operare hanno chiuso i battenti, mandando in fumo tanti posti di lavoro.

 
Decidere di contestare le cartelle significa in ogni caso anticipare parte della somma e pagare la consulenza di un legale con il concreto rischio di subire, in questo percorso di macelleria fiscale e sociale, misure coercitive di ogni tipo (blocco conti correnti, pignoramenti……).

 

E’ questo uno Stato che possa definirsi minimamente liberale?
E’ questo uno Stato che può definirsi amico del cittadino?
E’ questo uno Stato che invoglia a fare impresa?

 
Non parliamo dei grandi capitali, non parliamo di miliardari, parliamo del ceto medio, o forse sarebbe meglio dire di cittadini con passaporto italiano “trattati da schiavi”.

 

Quante sono state le cartelle pazze notificate in questi anni da Equitalia? Migliaia. Quanti sono stati i ricorsi vinti contro Equitalia? Più del 50%.


Questa situazione deve cambiare, chi evade deve pagare, ma i cittadini devono essere messi in condizione di dialogare con lo Stato, di ricevere dallo Stato supporto, devono percepire lo Stato come un interlocutore con cui confrontarsi e non come un nemico dal quale fuggire per oppressione.

 
In un periodo di forte crisi bisogna intervenire per aiutare i cittadini, per evitare che le imprese chiudano i battenti, per impedire che le manette fiscali abbiano ancora diritto di vita in Italia.

 
Le due criticità maggiori sono queste:
-le misure esecutive oggi possono scattare anche per una somma bassissima (20mila euro)
-il cosiddetto "solve et repete": per fare causa e contestare una cartella pazza, devi attualmente pagare un terzo preventivamente

 

Ecco perché noi proponiamo i veri strumenti per una lotta all’evasione fiscale che sia liberale e giusta:
-ridurre la pressione fiscale
-semplificare le procedure
-stabilire l’obbligo per gli uffici finanziari di dare assistenza preventiva ai cittadini e alle imprese, dicendo prima se una certa operazione è corretta o no
-introdurre una possibilità maggiore di scaricare fatture e ricevute.

 

Inoltre, più specificamente:

1. alzare il massimo di rate mensili praticabili: dalle attuali previste 72, occorre portarle a 120

2. innalzare la rateizzazione “automatica” dai previsti 20mila euro a 200mila euro

3. far decadere dal beneficio delle dilazione se non sono state pagate 5 rate consecutive anziché le attuali 2

4. proposta "ossigeno per le imprese": stabilire la possibilità, per le piccole e medie imprese, di una moratoria di 12 mesi, con l’avvio o la ripresa tra un anno del pagamento delle rate

5. portare il divieto di iscrizione d’ipoteca per importi complessivi inferiori a 200mila e non più solo a 20mila euro

6. stabilire in ogni caso l’impignorabilità della prima casa e dei macchinari dell’impresa per debiti fiscali

7. abolire la norma che prevede che il contribuente anticipi un terzo degli importi corrispondenti agli imponibili accertati, in caso di ricorso o contestazione al giudice, con relativa ridefinizione dei tempi del ricorso

8. per il passato, rinuncia dello Stato alle pretese non sulle imposte, ma sulle sanzioni, sugli interessi e sugli oneri aggiuntivi"

Altre notizie